Come funziona un impianto antincendio ad Aerosol?
Impianti antincendio ad aerosol
Gli aerosol, che sono costituiti da miscele di gas inerti e sali di metalli alcalini (potassio), esplicano la loro azione estinguente interferendo con la reazione di combustione, per inibizione chimica sulla superficie del solido, accompagnata da un’azione di soffocamento da parte del gas inerte. La fase solida, che rappresenta circa il 40% in massa dell’aerosol, consiste di particelle finissime che offrono una notevole superficie di contatto per assorbire i radicali liberi, inibendo la combustione. Nell’aerosol, come gas inerti, si utilizzano principalmente l’azoto, l’anidride carbonica e il vapore d’acqua. Elemento principale dell’impianto sono i generatori di aerosol che generano, mediante un processo chimico interno, una polvere finissima che viene successivamente erogata e diffusa nell’ambiente protetto
Quando si usano gli impianti ad Aerosol?
Gli aerosol si impiegano su tutti gli incendi, tranne quelli di classe D (metalli combustibili) e sono particolarmente efficaci sugli incendi di liquidi. Le principali incompatibilità sono:
- i metalli reattivi, come magnesio o alluminio;
- sostanze piroforiche, quali il fosforo bianco;
- prodotti ossidanti, come clorato o nitrato di sodio;
- prodotti che contengano direttamente nella loro molecola ossigeno sufficiente alla combustione, come ad esempio il nitrato di cellulosa.
Gli impianti fissi ad aerosol possono essere del tipo a protezione localizzata o del tipo a saturazione totale dell’ambiente. Un tipico impianto ad aerosol è costituito da un sistema di rilevazione incendio e da una serie di generatori di aerosol asserviti all’impianto di rilevazione mediante una logica specifica di controllo e allarme.